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Percorso audiovisivo del Museo della Deportazione di Prato
Programma “Europa per i cittadini” dell’Unione Europea
Volti e voci di superstiti dei campi di concentramento e di sterminio nazisti
a cura di Camilla Brunelli e Gabriele Cecconi, con la collaborazione di Elena Bresci e Chiara Mazzoncini,
sottotitoli in inglese di Loredana Melissari
La Fondazione “Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza” di Prato ha inaugurato nel settembre del 2010 un percorso museale audiovisivo (sottotitolato in inglese), finanziato con il contributo del Programma “Europa per i cittadini” dell’Unione Europea, che utilizza un impianto con audio ad infrarossi per 9 monitor dislocati nello spazio museale, al fine di completare e approfondire, attraverso le testimonianze dei sopravvissuti, i contenuti presenti al Museo fin dalla sua istituzione nell’aprile del 2002.
L’intento è quello di sottolineare l’atmosfera che avvolge il museo dovuta all’oscurità della sala e alla forma degli espositori, mediante “l’illustrazione” in video degli oggetti esposti e quindi della vita e morte nel lager da parte di alcuni superstiti. La testimonianza diretta è oggi tanto più importante se si considera che molti ex deportati purtroppo non sono più con noi, ed è compito di un’istituzione come il Museo della Deportazione farli ancora ascoltare.
Nel percorso sono inserite testimonianze di numerosi superstiti: donne e uomini, ebrei sopravvissuti al genocidio e “politici” (toscani o legati alla Toscana), arrestati in Italia durante il periodo dell’occupazione nazista (1943-1945) e finiti nei lager peggiori, quelli dipendenti dalle strutture delle SS. Ma si è voluto dar spazio anche alle storie di vittime dei lager di cui meno si è parlato, come i sinti e i rom, gli omosessuali e i testimoni di Geova, arrestati in periodi e contesti diversi.
L’allestimento museale fa compiere al visitatore “un viaggio simbolico dentro un lager nazista”, per questo motivo le vicende narrate sono solo relative al tempo trascorso nel campo, ciò che il sopravvissuto ha visto “con i suoi occhi” dall’arrivo alla liberazione, e si è tralasciato l’arresto, il trasporto e il periodo successivo alla liberazione.
Le testimonianze talvolta sono simili nei contenuti, a dimostrare coralità e pluralità del tragico vissuto: l’evento estremo è stato infatti la “storia di tanti”, al di là del motivo dell’arresto, della provenienza e appartenenza sociale. E’ stata, per così dire, soprattutto una tragedia “umana”.
Dopo un lavoro accurato di selezione di decine di filmati sono stati tratti brani da video-interviste a testimoni raccolte da vari autori tra il 1997 e il 2009. Le testimonianze sono corredate da sequenze filmate e fotografie originali e seguono una narrazione che si sviluppa in precise tappe tematiche che descrivono le condizioni di vita e di morte dentro un campo di concentramento e di sterminio nazista. La suddivisione tematica è la seguente:
1. L’ARRIVO al campo, LA QUARANTENA
2. IL LAVORO
3. LA VITA NEL CAMPO (parte I) l’appello, i kapò, le punizioni e le esecuzioni
4. LA VITA NEL CAMPO (parte II) la fame, la solidarietà
5. LA VITA NEL CAMPO (parte III) le malattie, gli esperimenti, volontà di resistere e tentativi di fuga, lasciarsi andare
6. LE SELEZIONI, MORTE E STERMINIO
7. LA LIBERAZIONE
Per guardare un estratto del video clicca QUI
Qui le brevi biografie dei testimoni presenti nel video