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L’edizione italiana della mostra berlinese Il processo – Adolf Eichmann a giudizio 1961-2011, a cinquant’anni dalla fine del processo di Gerusalemme che terminò nel 1962, celebrato contro il criminale nazista, direttore del “Dipartimento Affari Ebraici IV B 4” delle SS ed “efficiente” organizzatore dei trasporti ai campi di sterminio è stata inaugurata il 23 gennaio 2012 a Firenze alle Murate.
La mostra è stata realizzata nell’aprile del 2011 in versione bilingue tedesca ed inglese in cooperazione dalle massime istituzioni berlinesi che operano sul tema della memoria e cioè la Fondazione Topografia del Terrore, la Fondazione Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa, e il Memoriale Villa della Conferenza di Wannsee e curata dagli storici Ulrich Baumann e Lisa Hauff. Il processo è stato ricordato con eventi e mostre anche a Washington, Parigi e Gerusalemme.
Dopo una permanenza di diversi mesi a Berlino e poi a Vienna, la mostra è stata proposta, nella versione italiana e inglese, a Firenze, unica occasione in Italia, nell’ambito di un ampio programma di iniziative regionali per il “Giorno della Memoria 2012”. Arricchita da una sezione dedicata alla Shoah italiana e alla documentazione inedita della ricezione dell’evento sulla stampa italiana dell’epoca, a cura di Valeria Galimi. Inoltre è stata presentata per la prima volta la testimonianza integrale dell’unica testimone italiana al processo, Hulda Campagnano di Firenze.
L’edizione italiana della mostra è promossa dalla Regione Toscana e curata, in cooperazione con i partner tedeschi, dalla Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato (cura e coordinamento generale della direttrice Camilla Brunelli). La sede espositiva, il SUC, acronimo di Spazi Urbani Contemporanei, dell’ex carcere delle Murate, è stata messa a disposizione dal Comune di Firenze. La mostra è stata visitabile dal 23 gennaio al 18 febbraio 2012 tutti i giorni dalle ore 12 alle 24, con la possibilità, su prenotazione, di visite guidate per le scuole al mattino nei giorni feriali.
All’inaugurazione della mostra hanno partecipato l’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Toscana, Cristina Scaletti, il Presidente della Fondazione Marco Romagnoli, la Direttrice della Fondazione Camilla Brunelli, Adam Kerpel-Fronius del Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa e Klaus Hesse della Topografia del Terrore di Berlino che parteciperanno anche ad una conferenza di presentazione della mostra seguita da una relazione di Valeria Galimi su “La ricezione del processo Eichmann in Italia” (ore 15, Auditorium di Sant’Apollonia, Via San Gallo 25/A, Firenze).
Sintesi:
Il processo ebbe nel 1961 una straordinaria risonanza mediatica internazionale: l’attenzione dell’opinione pubblica non fu catturata soltanto dalla figura di uno dei maggiori responsabili della Shoah ma si focalizzò per la prima volta sui racconti delle vittime sopravvissute. Con tale processo ebbe inizio “l’era del testimone”. L’atteggiamento tenuto da Adolf Eichmann durante il processo mise in moto discussioni e valutazioni di varia natura, di tipo storico, etico e sociale intorno al tema della colpa e delle responsabilità dei singoli nel sistema di potere nazista.
La mostra mette in rilievo entrambi gli aspetti emersi nel processo: la forza delle testimonianze dei superstiti e la strategia difensiva del criminale nazista ed è incentrata sui filmati originali del processo (presentati in apposite postazioni multimediali) in una drammatica contrapposizione accusa-difesa. Sono inoltre esposti testi, foto e documenti che delineano la biografia “ragionata” di Adolf Eichmann, la situazione di alcune Comunità Ebraiche in Europa prima e dopo la Shoah, i vari aspetti giuridici precedenti e intorno al processo di Gerusalemme, la famosa interpretazione sulla “banalità del male” che ne dette la filosofa Hannah Arendt nonché la ricezione del processo sui media internazionali.
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