RAVENSBRÜCK, la storia dimenticata
Domenica 28 gennaio 2024 ore 16
Presso Palazzo Pretorio – Piazza del Comune 2, Prato
Novanta chilometri a nord di Berlino c’è Ravensbrück, un campo di concentramento entrato in funzione nel 1939 e rimasto, fino alla fine del conflitto mondiale, il più grande campo femminile della Germania nazista, in cui vengono rinchiuse circa 40 mila prigioniere, molte delle quali trovano la morte. Donne impiegate nel campo di lavoro della Siemens o vittime degli esperimenti medici; è a Ravensbrück che vengono internate le deportate politiche, dapprima austriache
e tedesche, poi polacche e a partire dal 1943 arrivano le prime deportate italiane.
È attraverso la voce di queste donne, sopravvissute, testimoni, che si basa lo spettacolo “Ravensbrück, la storia dimenticata”, dimenticata perchè di questo campo di concentramento, nei manuali di storia, si è parlato meno; perchè la deportazione femminile è una specifica declinazione di questo atroce fenomeno storico, spesso non affrontata.
La donna che ha ispirato per prima questa performance, è Lidia Beccaria Rolfi. Sopravvissuta al campo di concentramento di Ravensbrück, si è distinta per aver dedicato tutta la vita alla Memoria. La lucidità dei suoi scritti è il ritratto perfetto della realtà storica vissuta in prima persona. Le parole di Anna Cherchi inneggiano alla vita, nonostante avesse vissuto sulla propria pelle le sperimentazioni mediche che avvenivano nel campo.
Attraverso le testimonianze, la performance ripercorre la vita di queste donne: l’arrivo al campo, gli appelli mattutini, le percosse, le violenze subite, le uccisioni, le mortificazioni e le sperimentazioni
mediche, fino alla lunga marcia di evacuazione per sfuggire all’arrivo dell’esercito russo. La voce narrante è accompagnata dall’esecuzione dal vivo di brani selezionati dalla violinista Helga Ovale, alcuni dei quali composti ah hoc dal musicista e compositore Gian Piero Reverberi.
La musica scelta per questa performance ricopre un ruolo dialogante con la narrazione, non un semplice sottofondo che accentua alcuni passaggi letti ad alta voce, ma con lo scopo di
interpretare il racconto mancato: quello delle tante donne che non sono sopravvissute al campo. I brani suggeriscono atmosfere e parlano al pubblico esattamente come il testo scritto.
Il Giorno della Memoria viene così celebrato attraverso le parole di donne, alle volte così fragili, che hanno condiviso e costruito una memoria collettiva.
Un progetto di Paola Zoppi
Voce narrante: Paola Zoppi
Musiche a cura di Helga Ovale (violino)
Ingresso gratuito. Per informazioni e prenotazione rivolgersi a Tel. 0574 1837859 museo.palazzopretorio@comune.prato.it