Il lager di Ebensee in Austria fu uno dei peggiori sottocampi di Mauthausen. Vi morì un numero molto elevato di deportati pratesi, arrestati da nazisti e fascisti dopo lo sciopero generale del marzo 1944.

Ma il lutto per tante vite spezzate non impedì ad alcuni superstiti pratesi di rivolgersi alle nuove generazioni nella cittadina austriaca con un gesto di amicizia e lo sguardo rivolto al futuro. Così, il 27 settembre 1987, su proposta del Presidente dell’ANED di Prato Roberto Castellani e di Dorval Vannini, entrambi ex deportati ad Ebensee, fu siglato un gemellaggio tra i due Comuni: un atto concreto per impegnare le due comunità in un percorso di memoria, compiuto insieme in nome della pace, della fratellanza tra i popoli, del rispetto dei diritti dell’uomo, della giustizia e della solidarietà.

Il gemellaggio tra Prato ed Ebensee è stato il precursore di altre iniziative del genere in Europa.

Grazie al gemellaggio si sono sviluppate tante iniziative e progetti comuni che coinvolgono numerose realtà di Prato e di Ebensee a partire dai giovani, all’insegna dell’imperativo morale di non dimenticare e conoscere ciò di cui l’uomo è stato capace.

Foto a sinistra: 27 settembre 1987: la firma dei Sindaci Alessandro Lucarini e Rudolf Graf nel Salone Consiliare di Prato.

Foto a destra: Roberto Castellani (1926-2004). Operaio tessile, fu arrestato in seguito allo sciopero del marzo 1944 e deportato a Mauthausen ed Ebensee (matricola 57.027). Ha dedicato la vita alla trasmissione della memoria della deportazione. Soprattutto a lui si deve l’idea del gemellaggio e la nascita del Museo della Deportazione di Prato.