Il sistema dei campi di concentramento e di sterminio nazisti controllato dalle SS
di Enzo Collotti
Lo sviluppo del sistema concentrazionario fu parte integrante del processo di affermazione del regime nazista come stato totalitario e sistema del controllo sociale totale. Già le prime misure che trassero pretesto dall’incendio del Reichstag nella notte del 27 febbraio 1933 misero il Reich nazista in condizione di reprimere ogni manifestazione di dissenso e più tardi anche di emarginare i soggetti considerati estranei alla razza germanica e tutti i “diversi” che in quanto tali rappresentavano momenti di rottura rispetto alla pretesa omogeneità e compattezza del popolo tedesco.
Il primo embrione di un sistema concentrazionario scaturì nella primavera del 1933 sulla base di iniziative locali di unità delle SA e delle SS. Il più noto di questi primi Lager cosiddetti “selvaggi” fu quello di Dachau nei pressi di Monaco di Baviera. Nel 1934 Heinrich Himmler, capo della polizia segreta di stato in Prussia (la futura Gestapo), incaricò il comandante del Lager di Dachau Theodor eicke di organizzare una direzione centrale per i Lager che stavano sorgendo in varie parti della Germania: nacque così la struttura della Inspektion der Konzentrationslager (IKL).
Nel giugno del 1936 la fusione nella per- sona di Himmler di tutte le funzioni e del comando della polizia tedesca diede la spinta all’ulteriore diffusione e centralizzazione del sistema dei Kz (o KL). Furono creati nuovi Kz secondo criteri geografico-territoriali: nella Germania centrale Buchenwald nel 1937, nella Germania settentrionale Sachsenhausen nel 1936 e Ravensbrück nel 1939; nella Germania meridionale Flossenbürg nel 1938 e Mauthausen dopo l’annessione dell’Austria al Reich germanico (Anschluss). Nello stesso tempo, ai vecchi deportati politici si aggregarono i nuovi detenuti in base a criteri razzistici e di “igiene sociale” (i cosiddetti “asociali”, omosessuali, prostitute, mendicanti, alcolisti, zingari e criminali comuni) o appartenenti a confessioni inconciliabili con l’etica nazista ( Testimoni di Geova).
Lo scatenamento della seconda guerra mondiale modificò sia le strutture del sistema dei campi, che incominciarono ad essere esportati nel resto d’Europa, sia soprattutto la sua popolazione, che conobbe un rapido processo di internazionalizzazione: i tedeschi che all’inizio erano la stragrande parte della popolazione dei campi, risultarono in netta minoranza di fronte alle deportazioni da tutti i paesi invasi dalla Wehrmacht: polacchi, francesi, scandinavi, olandesi, successivamente soprattutto cittadini dei territori della Jugoslavia e dell’Unione Sovietica.
Le razzie avviate con l’invasione dei territori dell’URSS, a partire dal giugno 1941, prelusero alla trasformazione del conflitto in guerra di sterminio e al sistematico genocidio degli ebrei. In questo quadro, al di là delle funzioni multiple assolte da Lager come quelli di Auschwitz (fu dapprima campo per prigionieri di guerra, poi di lavoro forzato, infine dal 1942 vero e proprio campo di sterminio) e di Majdanek, ebbe luogo la creazione, nei territori della Polonia occupata e distrutta come entità statuale, dei campi legati alla cosiddetta Aktion Reinhard, i campi di sterminio per antonomasia (Chelmno, Treblinka, Sobibor, Belzec) destinati semplicemente allo sterminio degli ebrei che erano stati rinchiusi nei grandi ghetti della Polonia, nei quali oltre agli ebrei polacchi erano affluiti gli ebrei da ogni parte d’Europa.
Al culmine della sua espansione il sistema concentrazionario contava 22 campi principali e oltre un migliaio di campi esterni cresciuti alle dipendenze dei campi principali. Il Lager fu luogo di segregazione e di esercizio di violenza diffusa, sede di esecuzioni capitali, luogo di tortura, di umilianti e inutili esperimenti medici. Gli italiani furono tra gli ultimi ad arri- vare nei Lager, dopo l’occupazione dell’Italia da parte della Wehrmacht nell’autunno del 1943. Infine, dopo l’occupazione dell’Ungheria nel marzo del 1944 anche numerosi nuclei di ungheresi (soprattutto ebrei) furono avviati nei campi del sistema concentrazionario.
CARTA DEI PRINCIPALI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E STERMINIO NAZISTI