Giorno della Memoria 2012 – Mostra “Il processo. Adolf Eichmann a giudizio 1961-2011”
Il processo. Adolf Eichmann a giudizio 1961-2011
Spazio SUC delle Murate
Piazza delle Murate, Firenze
23 gennaio – 18 febbraio 2012
Inaugurazione della mostra
23 gennaio, ore 12.00
Intervengono
Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Toscana
Marco Romagnoli, Presidente Fondazione Museo Deportazione, Prato
Camilla Brunelli, Direttrice Fondazione Museo Deportazione, Prato
Klaus Hesse, Fondazione Topografia del Terrore, Berlino
Adam Kerpel-Fronius, Fondazione Memoriale per gli Ebrei assassinati
d’Europa, Berlino
Mostra realizzata da
Stiftung Topographie des Terrors,
Stiftung für die ermordeten Juden Europas,
Gedenk- und Bildungsstätte Haus der Wannsee-Konferenz, Berlino
Edizione italiana a cura di
Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza, Prato
La mostra
A cinquant’anni dalla fine del processo di Gerusalemme al criminale nazista, la Toscana accoglie la mostra curata dagli
storici Ulrich Baumann e Lisa Hauff e realizzata nell’aprile del 2011 dalle massime istituzioni berlinesi che operano sul
tema della memoria. Dopo una permanenza di diversi mesi a Berlino e poi a Vienna, la mostra viene ora proposta a
Firenze, unica occasione in Italia, nella versione italiana e inglese, arricchita da una sezione dedicata alla Shoah italiana
e da una documentazione inedita dell’evento sulla stampa italiana dell’epoca a cura di Valeria Galimi.
Il processo
Il processo (1961-1962) ebbe una straordinaria risonanza mediatica internazionale: l’attenzione dell’opinione pubblica
non fu catturata soltanto dalla figura di uno dei maggiori responsabili della Shoah, ma si focalizzò per la prima volta
sui racconti delle vittime sopravvissute. Con questo processo ebbe inizio “l’era del testimone”. L’atteggiamento tenuto
da Adolf Eichmann durante il processo generò riflessioni di natura storica, filosofica, psicologica e giuridica, intorno al
tema della colpa e delle responsabilità dei singoli nel sistema di potere nazista.
La mostra mette in rilievo entrambi gli aspetti emersi nel processo: la forza delle testimonianze dei superstiti e la strategia
difensiva del criminale nazista utilizzando i filmati originali del processo (presentati in apposite postazioni multimediali) in
una drammatica contrapposizione accusa-difesa. Sono inoltre esposti testi, foto e documenti che delineano la biografia
“ragionata” di Adolf Eichmann, la situazione di alcune Comunità Ebraiche in Europa prima e dopo la Shoah, i vari
aspetti giuridici precedenti e intorno al processo di Gerusalemme, la famosa interpretazione sulla “banalità del
male” che ne dette la filosofa Hannah Arendt, nonché la ricezione del processo sui media internazionali.