ANTONIO CECCHI
ANTONIO CECCHI nacque il 17 giugno 1905 nella frazione di Tobbiana a Prato.
Nel 1944 lavorava come operaio tessile addetto alla classificazione degli stracci presso il lanificio Pecci. Era un convinto comunista, si adoperava attivamente per il “soccorso rosso” e discuteva spesso di politica con i compagni.
Le sue idee contrarie al regime erano ben conosciute dai fascisti pratesi, che lo avevano arrestato una prima volta nel 1941. Gli stessi uomini tornarono a prenderlo nella sua abitazione la notte del 6 marzo 1944. Diversamente di quanto accaduto per altri elementi di spicco dell’antifascismo cittadino, Antonio Cecchi fu colto di sorpresa dai suoi aguzzini, che gli tolsero il tempo di conoscere la feroce reazione organizzata in risposta allo sciopero generale dei giorni precedenti, evitando così che organizzasse un’eventuale fuga.
Antonio Cecchi fu deportato da Firenze l’8 marzo 1944 nel campo di concentramento di Mauthausen, dove arrivò l’11 marzo 1944 e fu classificato con la categoria Schutzhäftling (deportato per motivi di sicurezza), ricevendo il numero di matricola 57.039. Dichiarò di essere un operaio tessile.
Il 25 marzo 1944 fu trasferito al sottocampo di Ebensee, dove rimase fino al 17 febbraio 1945, quando fu inviato al sottocampo di Gusen.
Probabilmente in questo nuovo campo le sue condizioni peggiorarono rapidamente, perché il 13 marzo venne trasferito al Sanitätslager di Mauthausen, dove morì il 5 aprile 1945, dopo un altro mese di sofferenze, all’età di 39 anni.
Trova qui la sua pietra d’inciampo.
1 Comment