Abbiamo detto NO – Dieci internati militari italiani nei campi nazisti 1943-1945
Il libro bilingue (tedesco e italiano) “Abbiamo detto NO – Dieci internati militari italiani nei campi nazisti 1943-1945” si pone l’obiettivo di far conoscere e approfondire la storia degli internati militari italiani e della loro resistenza senza armi nei campi tedeschi, una scelta carica di significati, che ancora oggi mostra come sia possibile mantenere vivi i propri valori anche nei momenti più bui della propria esistenza.
Nel libro sono raccontate le vite di 10 internati militari italiani (IMI): Peppino Camelliti, Germano Cappelli, Giuseppe Cugusi, Dario Libardi, Nildo Menin, Giuseppe Monaldi, Michele Montagano, Albino Moret, Gino Signori, Michele Zucchi. Dieci uomini provenienti da varie regioni italiane e internati in diversi campi di prigionia; di età differenti e classi sociali distinte. Alcuni di loro erano giovanissimi, altri erano già adulti e avevano mogli e figli; molti aiutavano le famiglie nei lavori agricoli, altri erano operai, impiegati, studenti universitari. Non tutti avevano lo stesso orientamento politico, né si erano confrontati con il fascismo allo stesso modo, ma tutti dopo l’8 settembre 1943 rifiutarono di combattere al fianco della Germania nazista e della Repubblica Sociale Italiana. A causa di quel rifiuto furono considerati “traditori” e sfruttati nell’apparato produttivo nazista, costretti a condizioni di vita e prigionia disumane.
Le loro storie sono il paradigma di quanto accaduto a oltre 600.000 militari italiani che dopo l’8 settembre rifiutarono di collaborare con i nazifascisti.
Le biografie sono accompagnate da una breve introduzione storica, che in una rapida sintesi ripercorre le tappe dell’alleanza tra Italia fascista e Germania nazista, ponendo particolare attenzione alle vicende che coinvolsero i militari italiani internati nei lager nazisti, tra cui oltre 50.000 non tornarono mai alle loro famiglie: la cattura, le sofferenze e la morte nei venti mesi di prigionia nei campi tedeschi, ma anche le difficoltà del ritorno e la lunga lotta per una memoria negata per decenni in entrambi i paesi coinvolti.
Il volume è stato promosso dal Com.It.Es. di Hannover e realizzato in collaborazione con la Fondazione Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato, con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il libro è disponibile gratuitamente al Museo della deportazione e resistenza.