DUE MOSTRE CURATE DAL MUSEO A PRATO PER TUTTO IL MESE DI SETTEMBRE
“La famiglia Martini. Una storia pratese tra fine Ottocento, Grande Guerra, Resistenza e Deportazione”
Saletta Valentini, via Ricasoli 6
“30 anni: Prato-Ebensee, condividere memorie per la pace”
Biblioteca Lazzerini, via Puccetti 3
“La famiglia Martini. Una storia pratese tra fine Ottocento, Grande Guerra, Resistenza e Deportazione”
Saletta Valentini, via Ricasoli 6
apertura: fino al 24/09/2017
orario: tutti i giorni, 16:00 – 19:00
La mostra racconta la storia della famiglia Martini, abbracciando le generazioni precedenti e successive a Mario Martini, comandante militare per il Comitato di Liberazione nazionale (CLN) di Prato e poi al fianco degli Alleati dopo la liberazione del centro laniero. Attraverso la descrizione di tre generazioni che si sono avvicendate sullo sfondo della città di Prato, si assiste alle trasformazioni che portarono l’Italia dall’unità al fascismo e infine alla resistenza e alla repubblica, offrendo l’opportunità di conoscere donne e uomini che vissero la Storia da protagonisti e, nei momenti decisivi, dalla parte giusta. In particolare, Mario Martini dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 scelse consapevolmente di dare il suo contributo al movimento partigiano nel quale operarono anche sua moglie e i suoi figli. Fu proprio la partecipazione attiva alla Resistenza della famiglia che costò la deportazione a soli quattordici anni del figlio più piccolo Marcello nel lager nazista di Mauthausen.
I Martini, quindi, intrapresero un percorso complesso e talvolta contradditorio, ma certamente straordinario. Grazie a loro e a molti altri italiani che misero in gioco la propria vita per opporsi al regime nazifascista il nostro Paese è riuscito ad affrancarsi dalla dittatura giungendo alla democrazia.
“30 anni: Prato-Ebensee, condividere memorie per la pace”
Biblioteca Lazzerini, via Puccetti 3
apertura: fino al 30/09/2017
orario: lo stesso della biblioteca
lun 14-20
mar, mer, gio, ven 09:30-20
sab 09:30-14
dom chiuso
Il gemellaggio della pace Prato – Ebensee 1987-2017:
trent’anni di fotografie di amicizia e scambi reciproci sullo sfondo di una grande tragedia del ‘900
MOSTRA FOTOGRAFICA A CURA DELLA FONDAZIONE MUSEO DELLA DEPORTAZIONE E RESISTENZA DI PRATO
La pena del ricordo e il lutto per tante vite spezzate non ha impedito ad alcuni superstiti pratesi di rivolgersi, dopo anni di ripetuti viaggi della memoria nei luoghi della loro sofferenza, alle nuove generazioni di cittadini di Ebensee, sede di uno dei peggiori sottocampi del lager nazista di Mauthausen, con un gesto di amicizia e lo sguardo rivolto al futuro.
Nel lager di Ebensee morirono orribilmente, accanto a migliaia di persone provenienti da tutta Europa, più di 700 italiani tra cui decine di pratesi arrestati dai fascisti della Repubblica Sociale Italiana nel marzo 1944, in seguito allo sciopero generale organizzato dal Comitato di Liberazione Nazionale in tutta l’Italia centro-settentrionale. Le spoglie mortali di tanti tra loro riposano ancora nelle fosse comuni di questo grande cimitero europeo.
Ma il futuro doveva aprire orizzonti molto diversi: così, fortemente voluto dagli ex deportati Roberto Castellani e Dorval Vannini, a nome della sezione dell’ANED di Prato (Associazione Nazionale ex deportati nei campi nazisti) e con l’appoggio dei familiari delle vittime, nel settembre del 1987 fu stipulato a Prato e nel maggio del 1988 ad Ebensee, un patto di gemellaggio tra le due municipalità, quale impegno concreto per l’affermazione dei valori della pace e della solidarietà tra i popoli.
Festeggiamo ora i trent’anni di questo rapporto di amicizia tra i due Comuni, di straordinaria portata etico-civile, che è sostenuto con convinzione da cittadini e amministratori. La collaborazione tra i due comuni ha portato buoni frutti sia sul piano del confronto sul passato, con la necessaria salvaguardia della memoria dei crimini e delle sofferenze, che su quello di manifestazioni e scambi culturali anche tra giovani, nella speranza di contribuire alla costruzione di una futura Europa dei popoli. Infatti, consideriamo questo gemellaggio con i suoi valori un fondamentale elemento di costruzione quotidiana della cittadinanza europea.
La mostra fotografica che qui presentiamo abbraccia trent’anni di viaggi, eventi, scambi e incontri: ne sono protagonisti l’ANED con i superstiti e i familiari dei deportati, i due Comuni, le scuole, le parrocchie, i rispettivi Musei della memoria, le Associazioni per il gemellaggio di Prato e di Ebensee, e tanti cittadini comuni, giovani e meno giovani.
Le fotografie per gli anni che vanno dal 1978 al 2004, del fondo fotografico Anna Righi, sono già state utilizzate per la mostra del ventennale nel 2007 curata dall’Associazione per il gemellaggio Prato-Ebensee, mentre le fotografie dal 2005 al 2017 provengono dagli archivi del Comune di Prato, del Museo della Deportazione e Resistenza, dell’ANED, delle Associazioni per il gemellaggio di Ebensee e di Prato e dagli archivi personali di Elena Bresci, Camilla Brunelli, Serena Cambi, Federico Cintolesi, Emilia Elmi, Alessandro Fabbrizi, Francesco Guidi, Florian Lust, Monika Leitner, Chiara Mazzoncini, Fernando Montagner e Giovanni Morganti.
La mostra comprende anche oggetti, documenti e una presentazione audiovisiva.