La Fondazione ha collaborato alla realizzazione della sesta edizione del progetto “Treno della Memoria 2009”
La Fondazione “Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana” di Figline di Prato ha collaborato alla realizzazione della sesta edizione del progetto “Treno della Memoria 2009” che la Regione Toscana promuove da vari anni. Tale iniziativa si è svolta dal 25 al 29 gennaio 2009 e ha condotto ad Auschwitz a bordo di un treno oltre 800 persone tra studenti, insegnanti e amministratori locali.
La finalità del progetto “Treno della Memoria” è quella di diffondere la conoscenza, tra i giovani, delle vicende storiche e dei luoghi legati alla deportazione ed allo sterminio nazisti; di favorire, attraverso la trasmissione della memoria di questa pagina buia del nostro Novecento, la costruzione di un’etica della responsabilità civile e personale per combattere le ramificazioni del pregiudizio, del razzismo, dell’antisemitismo in una società sempre più pluralista e multietnica.
I viaggi nei luoghi della deportazione e dello sterminio con i loro musei-memoriali, se inseriti all’interno di un progetto educativo e formativo condiviso da insegnanti e studenti, rappresentano un efficace strumento delle politiche della memoria, ed un’opportunità formativa di grande valore per i giovani.
La Regione Toscana ha più volte individuato il Museo come luogo adeguato per svolgere proprie iniziative soprattutto relative alle attività intorno al “Giorno della Memoria”. Di recente la Fondazione ha curato con successo il progetto scientifico ed il coordinamento organizzativo del viaggio-studio a Berlino per i 95 insegnanti toscani che hanno seguito il percorso formativo promosso dalla Regione Toscana, proprio in vista della loro partecipazione come accompagnatori dei ragazzi al Treno della Memoria 2009.
Il viaggio-studio è rivolto agli insegnanti che hanno seguito il percorso formativo organizzato dalla Regione Toscana (Convegno internazionale “Sterminio e stermini. Shoah e violenze di massa nel Novecento” (Gennaio 2008) e il suddetto viaggio-studio a Berlino (Marzo-Aprile 2008) che accompagneranno gli studenti degli istituti secondari superiori e delle università toscane, selezionati dalle Amministrazioni provinciali toscane, Aziende DSU, Circondario Empolese-Valdelsa, Comune di Firenze.
Oltre alla progettazione scientifica, la Fondazione ha operato secondo le indicazioni e gli indirizzi dell’amministrazione regionale, facendosi carico dei seguenti compiti:
- Elaborazione del programma definitivo: organizzazione e realizzazione degli itinerari relativi alle visite al campo di Auschwitz-Birkenau e di Auschwitz I, cerimonie e iniziative didattiche collaterali a Cracovia; predisposizione del materiale didattico (libri, dispense ecc.).
- Predisposizione delle condizioni organizzative idonee allo svolgimento del programma per quanto riguarda il trasferimento, il soggiorno e le iniziative collaterali a Cracovia.
A tal fine sarà individuato un partner operativo in grado di realizzare il programma alle migliori condizioni economiche in rapporto agli standard qualitativi richiesti.
- Coordinamento dell’attività di segreteria amministrativa e organizzativa del progetto a) raccolta adesioni, rapporti con le Province e con tutti i soggetti aderenti al progetto per la gestione delle varie delegazioni di partecipanti b) soluzione dei problemi di natura organizzativa relativi alla fase preparatoria del viaggio ed al suo svolgimento
Un nome, una storia, una memoria
Gli studenti che hanno partecipato al viaggio della Memoria hanno “custodito” il nome di una delle vittime dei lager Auschwitz-Birkenau.
La Fondazione “Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della memoria Toscana” di Prato, in occasione della sua collaborazione alla realizzazione del “Treno della Memoria 2009” promosso dalla Regione Toscana, ha proposto ai singoli docenti accompagnatori il progetto Un nome, una storia, una memoria.
Questo consisteva nel consegnare a ogni ragazza o ragazzo, che avesse preso parte al viaggio, il nome di una vittima di Auschwitz da “custodire” e portare con sé lungo il percorso, fin dalla partenza da Firenze, per poi pronunciarlo a voce alta davanti al Memoriale di Auschwitz-Birkenau (magari aggiungendo al nome e cognome l’età, cioè p.es. “18 anni” e la sorte, cioè “deceduto” o “liberato”), con una modalità compatibile con i tempi a disposizione.
Il criterio di scelta dei nomi è stato il seguente:
a) deportati ad Auschwitz, deceduti o liberati, prevalentemente ebrei ma non solo (ad Auschwitz i deportati erano ebrei per il 90%)
b) la giovane età (quasi tutti nati tra il 1910 e il 1944)
c) per quanto possibile nati o arrestati nella Provincia di ciascuna Scuola o comunque in Toscana
d) se nato o arrestato fuori dalla nostra Regione, la possibilità di reperire il maggior numero di informazioni sulla vicenda personale
A ciascun studente è stato assegnato un nome con una brevissima scheda biografica, tratta perlopiù dal Libro della Memoria di Liliana Picciotto.
Questo progetto è stato utile per integrare il lavoro che ogni docente aveva già sviluppato sul tema della deportazione, delle persecuzioni antiebraiche e della shoah nelle proprie classi e in particolare con i ragazzi scelti per il viaggio. In questo modo si è pensato di integrare ogni singolo studente in un progetto finalizzato alla comprensione di una dimensione più “personale”, di “storia individuale” dei deportati ad Auschwitz e di creare un evento collettivo in occasione della visita ad Auschwitz-Birkenau del 26 gennaio 2009.
Siamo consapevoli che in una microstoria, pur considerando la particolarità di ciascun individuo e di ciascuna vicenda, sia compreso già ogni aspetto dello sterminio nazista (dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite, dalle eventuali delazioni, l’arresto e il concentramento nei paesi d’origine o di “rifugio” alla deportazione nei campi di sterminio nazisti, dalla selezione per le camere a gas o per il lavoro alla morte o, più raramente, alla liberazione) crediamo che il confronto con singole biografie abbia potuto indurre lo studente a porre nuovi interrogativi e stimolarlo ad ulteriori approfondimenti.