Elisabetta Salvatori a Prato con il suo spettacolo
Venerdì 4 settembre 2015 – ore 21,00
Scalpiccii sotto i platani. L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema
di e con Elisabetta Salvatori
e con Matteo Ceramelli, violino
(in caso di maltempo l’iniziativa si svolgerà nella sala conferenze della Fondazione Museo della deportazione e Resistenza – Ingresso libero fino ad esaurimento posti)
Lo spettacolo
La struggente ricostruzione degli ultimi momenti di vita degli abitanti di Sant’Anna di Stazzema prima del compimento dell’eccidio.
Sant’Anna di Stazzema, in Versilia, nell’estate del 1944 era un piccolo centro sulle Alpi Apuane dove molti sfollati avevano trovato rifugio per scampare agli orrori della guerra.
Un sabato mattina, in quel luogo protetto dalle montagne, tre colonne di nazisti, guidati dai fascisti versiliesi, irrompono nel paese con brutalità inaudita: 560 persone vengono uccise in poco meno di tre ore, soprattutto donne e bambini.
Un racconto vibrante e commovente, scritto ed interpretato con estrema sensibilità e profondo rispetto, per ricordare le vittime di questa tragedia, “null’altro rei che di aver chiesto a questi monti riparo dalle furie della guerra”.
Elisabetta Salvatori nasce in Versilia.
Dopo gli studi artistici scopre il teatro e comincia a raccontare. Inizia con le favole: ogni storia che racconta è racchiusa in una valigia, come un piccolo teatrino viaggiante. Poi si avvicina alla narrazione per adulti e in scena rimane solo la sua voce che in alcuni racconti, quelli dedicati alla sua terra, sa intrecciarsi al dialetto versiliese con delicatezza e maestria.
Le storie che sceglie sono vere, le raccoglie incontrando anime, luoghi e tradizioni con la curiosità di chi sa scoprire episodi rimasti nascosti, ne documenta l’origine con cuore e perizia, per poi riportarle alla luce e riconsegnarle al pubblico con la cura e la passione di una restauratrice.
Ama raccontare storie di vita vissuta, di sentimenti vibranti, di minime azioni, di dolori e passioni, di coraggio e amore.
Il linguaggio è intimo, reale, semplice e per questo dirompente, rende vive le sue trame, cattura chi ascolta.
Sentire la sua voce, con tutti i suoi colori, porta lontano, pur restando vicinissimi.